Foscarini Alicudi, Filicudi, Panarea - Lámpara de suspensión

Le tre lampade a sospensione, Alicudi, Filicudi e Panarea, prendono il nome dalle Isole Eolie, evocandone il fascino vulcanico. Le forme sono state scelte per sottolineare le potenzialità e i limiti del materiale utilizzato. «Abbiamo scelto forme primordiali, che diventano interessanti quando si scopre che il materiale con cui sono realizzate è qualcosa di completamente nuovo», afferma Francesco Meda. «La sorpresa viene in qualche modo preannunciata dai nomi scelti per questi tre modelli, che ispirandosi alle Isole Eolie sono un chiaro riferimento al vulcano e all’immaginario che porta con sé. Nel modello piramidale a gradoni, la forma non è solo decorativa, ma racconta anche la tecnica di produzione: creare gradini con spigoli vivi sarebbe impossibile».

Dal punto di vista illuminotecnico, le lampade emettono una luce puntuale e funzionale, con uno spot luminoso diretto verso il basso. Da spente, invece, appaiono completamente nere e scultoree, trasformandosi in presenze mutevoli a seconda della luce ambientale.

Innovative e funzionali, Alicudi, Filicudi e Panarea si inseriscono con naturalezza in ambienti pubblici e residenziali, perfette per essere ripetute in serie senza perdere varietà estetica. Un progetto in cui materia e luce si fondono, dando vita a una nuova interpretazione dell’illuminazione contemporanea.Ogni lampada è unica, con una texture irregolare e materica, arricchita da porosità e crateri, che varia a seconda del calore e della granulometria del materiale recuperato. Anche se prodotte industrialmente, Alicudi, Filicudi e Panarea mantengono infatti un forte carattere artigianale: il processo di lavorazione avviene manualmente, determinando variazioni uniche ed irripetibili su ciascun pezzo. «Si tratta di una produzione artigianale in serie variata. L’unico elemento industriale è lo stampo, che definisce la forma, ma il processo di lavorazione è sempre diverso», spiega Alberto Meda. «La texture finale cambia di volta in volta a seconda del calore e della granulometria del materiale di recupero: possono comparire crateri, bozzi, porosità. Quindi, pur mantenendo la stessa forma, ogni pezzo risulta unico nella superficie e nei dettagli».